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Guerra, in Europa è allarme totale. Bruxelles e gli scenari “inimmaginabili”. Come vogliono finanziare le nuove armi

Ormai è più che un timore. Quello che sta succedendo in questi giorni ai vertici dell’Unione Europea è significativo. Su tutti i fronti. La possibilità che scoppi una guerra globale che coinvolgerebbe direttamente l’Europa viene discussa apertamente nel Consiglio Europeo. Uno scenario sino a poco tempo fa “inimmaginabile”. Ma ora così concreto, anche se ancora come ipotesi, da far ipotizzare diversi tipi di interventi su più fronti. Da un’economia che prevede investimenti bellici sempre più ingenti, allo studio di strategie comuni di difesa. Dal riarmo “pesante” degli eserciti all’allerta per i cittadini europei (per ora scomparso dalla bozza finale a causa dello scalpore provocato), sino ad arrivare agli strumenti finanziari da adottare in previsione dell’inizio della guerra. (continua dopo la foto)

Il primo intervento riguarderebbe l’emissione di Eurobond da destinare alla produzione bellica. Così da evitare agli Stati di indebitarsi. Una proposta lanciata in primis dalla Francia con l’appoggio dell’Italia, che vede per ora l’opposizione dell’Ungheria di Orban e dei fautori del “rigorismo” economico. Non tutti sono convinti, ma lo schema ricalcherebbe quello messo in atto durante l’epidemia di Covid. Ecco cosa intendeva la Von Der Leyen quando diceva che “per le armi, bisogna fare come per i vaccini”. Mentre l’Alto Rappresentante per la Politica Estera europea, Josep Borrell, cerca di evitare eccessivi allarmismi. Ma lo fa con una frase che è una specie di boomerang. “Non bisogna impaurire le gente inutilmente”, ha detto Borrell. “La guerra non è imminente” in Europa.

L’Alto Rappresentante per la Politica Estera europea Borrell

Un’affermazione a doppio taglio. Se avesse detto che la guerra è una soluzione improbabile, o una mera ipotesi, saremo stati più sereni. Intanto, sull’ipotesi Eurobond la Francia ha trovato l’appoggio, oltre che del nostro Paese, anche di Estonia e Polonia, che il conflitto ucraino lo vivono da vicino. E temono (nel caso della Polonia, si dicono quasi sicuri) che le mire di Putin possano allargarsi. Intanto, il nostro ministro degli Esteri Tajani, in un punto stampa al summit del Ppe a Bruxelles, ha detto che “noi crediamo nell’Europa. Gli Eurobond per la difesa sono una buona idea. La difesa europea è un percorso che necessita anche di un sostegno finanziario. Credo che abbiamo buone ragioni anche per convincere gli altri Paesi”.

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