Perché si parla tanto di Chiara Ferragni, delle sue vicissitudini, delle sue interviste? Non solo per curiosità morbosa o per spirito di rivalsa, come sostiene qualcuno. Se ne parla innanzitutto perché le nostre vite sono state ormai invase da personaggi che hanno fatto dei social la loro casa di vetro. Se ne parla, di lei e del marito, perché quando giri una sorta di documentario fiction sulla tua vita di coppia, crei un effetto abbastanza noto a chi scrive e produce soap opera. Una parte del pubblico si identifica. Se ne parla perché i figli sempre esibiti in Rete diventano un oggetto di curiosità per il pubblico. E se ne parla perché la ricchezza ostentata crea un doppio effetto di emulazione e invidia. Soprattutto non essendo figlia di chissà quali sforzi o talenti. Niente di male a essere bravi come “influencer”, cioè come venditori di prodotti e di se stessi. E’ la sproporzione, la pioggia di milioni che crea il solco e cambia la narrazione. (continua dopo la foto)
Infine, se ne parla perché se il mondo sta diventando un grande social ed è diretto verso i metaversi, ognuno nell’epopea di certi personaggi vede un riflesso, per quanto irreale, della propria vita. E la Ferragni con la lacrimuccia ha qualcosa di stranamente infantile. Come i bambini quando per impietosirti fanno finta di piangere. Così, le critiche piovono da tutte le parti, dopo l’intervista di Chiara dal solito, arrendevole Fabio Fazio. E anche Fiorello, che pure di quel mondo fa parte, ha finito per asfaltare (con la consueta ironia) ciò che è andato in onda. E ha criticato sia l’influencer, sia il conduttore. “Non ci sono state domande. Per me francamente non è successo nulla”. Il comico siciliano ci va pesante con il conduttore. “E noi per far ridere cosa dobbiamo dire?”, si chiede Fiorello. “Lei è arrivata… Come va, tutto bene? Sì un po’ dispiaciuta… vabbe’ avete capito male… ma chi, noi, loro? Manco la crisi con Fedez ha confermato. Forse poi ci sentiremo… no! Lì ci siamo rimasti male. Come facciamo poi a commentare?”. (continua dopo il video)
Questo senso di vuoto, di vacua inutilità, ha pervaso anche i follower e i semplici curiosi che hanno seguito l’intervista. Il commento più comune è stato: “Che delusione”. Però le critiche dovrebbero far riflettere, perché se si è delusi da Ferragni, lo si dovrebbe essere un po’ anche da se stessi. Questo senso di vuoto e di vacuità, questa mancanza di peso e di contenuti, è ciò che molti di noi seguono come fosse una ragione di vita. Non è un discorso che riguarda solo i fan della Ferragni. Ci sono molti altri esempi che si potrebbero fare. Ed è anche la nostra percezione della realtà a essere sotto la lente di ingrandimento. La nostra accettazione di dinamiche “tossiche”, sbagliate, stranianti. Il nostro sostituire la vita sociale con un contenitore vuoto. E, soprattutto, il mondo in cui stiamo facendo crescere i nostri figli. Tristi, confusi, spesso depressi. Convinti che la vita sia uno schermo e che gli influencer siano le nuove divinità. E non per colpa loro.