alcuno non troppo tempo fa, l’economia. L’industria dell’AI ha una fame insaziabile di microchip, di hardwere per far funzionare questi cervelli meccanici. E sono proprio le aziende che li producono che ora fanno faville nell’alta finanza. Soprattutto le due società così dominanti da essere di fatto monopoliste. Come spiegano Pierluigi Santelli e Pierluigi Pisa in un articolo su Repubblica, il primo di questi padroni dei chip è Nvidia, multinazionale americana che progetta i super-processori più usati per addestrare i grandi modelli dell’AI. Il secondo campione – «l’azienda più importante di cui non avete mai sentito parlare», ha detto qualcuno – è l’olandese Asml, che nella filiera sta un gradino sopra perché costruisce i macchinari necessari a “stampare” i chip più piccoli e avanzati, tra cui quelli di Nvidia. (Continua a leggere dopo la foto)
Tutti, dai colossi di Big Tech ai governi, stanno cercando di accaparrarsi più microchip possibili, e così, sull’onda di vendite e profitti record Nvidia è decollata oltre i duemila miliardi di dollari di capitalizzazione, la terza al mondo dietro a Microsoft ed Apple. Il valore sfiora i 400 miliardi di dollari: “In attesa di capire chi tra Microsoft, Google & Co vincerà la corsa all’oro dell’AI come software, l’AI come hardware ha già due trionfatori”. Nvidia oggi controlla tra il 70 e il 90% del mercato dei chip per l’AI, quadratini da 40 mila dollari l’uno, che vengono prodotti prevalentemente a Taiwan. I macchinari necessari a stamparli li produce, per tutti, una azienda sola, l’olandese Asml. “Sono gli scanner a ultravioletti profondi (DUV) e soprattutto la nuova generazione a ultravioletti estremi (EUV), «le macchine più complesse che l’uomo ha mai costruito», prezzo 200 milioni di euro”. Ed è per questo che ora anche Asml è leader in Borsa. (Continua a leggere dopo la foto)
Asml nasce nel 1984 come spinoff di Philips. Come spiega ancora Repubblica, “parte della proprietà intellettuale, in particolare sui laser, è nata da programmi di ricerca del governo Usa, è stata sviluppata negli anni con il contributo di clienti come Intel, Samsung e Tsmc, e resta in una controllata americana indipendente”. I suoi macchinari sono non replicabili e indispensabili. “Questa unicità è anche il motivo per cui Asml è finita sotto i riflettori degli Stati Uniti, mentre cercano di contenere l’ascesa tecnologica cinese”. Nei mesi scorsi Washington ha progressivamente ristretto la possibilità per Nvidia di vendere i chip più avanzati nella Repubblica Popolare, costringendola a creare versioni “depotenziate”. Ma soprattutto ha convinto – o costretto – il governo olandese a fermare le esportazioni in Cina dei macchinari di Asml, i più avanzati EUV e poi anche la generazione precedente DUV. “Quanto sia importante l’hardware, all’alba di questa era dell’AI, lo rivela anche la geopolitica”.