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Caso Pozzolo, ecco la versione di Delmastro sulla notte di Capodanno. I verbali dei testimoni

La festa di Capodanno in provincia di Biella, durante la quale un colpo di pistola ha ferito alla gamba uno degli invitati, plausibilmente mentre l’arma era maneggiata dal deputato di FdI Emanuele Pozzolo, torna a tenere banco. Nei verbali dei testimoni contenuti nell’atto di chiusura delle indagini dei magistrati di Biella, riportati da alcuni giornali, il racconto della festa di Capodanno si fa un po’ più chiaro: in 150 pagine i testimoni raccontano le ore di Rosazza finite sotto inchiesta. Ad esempio, il caposcorta del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, Pablito Morello, ha ricordato che si trovasse vicino allo stesso Pozzolo: “In silenzio inclinandosi con la schiena e allungando il braccio ci mostrava la pistola”, ha riferito. (Continua a leggere dopo la foto)

Il verbale di Delmastro

Il genero di Morello, Luca Campana, ovvero la persona rimasta ferita, inoltre ricorda: “Proprio quando intimavo a Pozzolo di metterla via mi sono reso conto che è partito un colpo” racconta Campana. Il colpo finisce proprio nella sua gamba, ferendolo. In quel frangente, Delmastro si trovava fuori, all’inizio confondendo lo sparo con il lancio di un petardo; poco dopo avrebbe visto il deputato “bianco in volto e sotto choc”; “Mi diceva posso avere io sparato?” Domanda ripetuta “due o tre volte, era catatonico”. “Sinceramente non sapevo cosa dirgli”, ha concluso. Come detto, il sottosegretario non era presente nell’immediatezza dei fatti: “Ero fuori con dei conoscenti di mia figlia, ho solo sentito il rumore dello sparo e pensavo fosse un petardo. Poco prima avevo caricato la mia macchina, ero risalito e mi stavo trattenendo a fumare una sigaretta con gli amici di mia figlia”. La reazione che dichiara di ricordare distintamente è quella di Valeria Morello, figlia del suo caposcorta, Pablito Morello, e moglie del ferito, Luca Campana, naturalmente preoccupata e costernata. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo strano comportamento del deputato

Emanuele Pozzolo è l’unico indagato per lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco, omessa custodia di armi e accensioni o esplosioni pericolose. Sospeso dal gruppo di Fratelli d’Italia, ha sempre respinto tutte le accuse, ma oramai risulta sempre più arduo credergli, non dopo aver letto il resto del contenuto delle deposizioni dei testimoni. Ad esempio, si tenta di capire se Pozzolo fosse alterato dagli alcolici. Se Delmastro ha riferito di non averlo notato, il caposcorta Morello ha riferito: “Mi seguiva anche Pozzolo seppur poco presente a se stesso. Inciampava perché brillo”. Inoltre, secondo lo stesso Morello, si stava allontanando dalla sala della Pro-loco, ove si svolgeva la festa, “disinteressandosi alla vittima”, ma è stato “fermato”. A fermarlo è stato il figlio di Morello, mentre i carabinieri si trovavano già dentro la sala: “L’ho fatto rientrare, una volta dentro è stato l’unico a non collaborare nel fornire qualsiasi tipo di spiegazione”. Anche i carabinieri hanno confermato questa circostanza, parlando di “atteggiamento indisponente”, come si può leggere nei verbali pubblicati da Domani e La Stampa: “Disse che non poteva stare lì a perdere tempo per colpa del magistrato che non conosceva i suoi diritti di deputato“. (Continua a leggere dopo la foto)

La tesi di Pozzolo

Pozzolo, il quale è indagato anche per altri reati – aveva portato con sé una pistola registrata come arma da collezione, caricata con un proiettile a espansione – era stato interrogato la mattina dopo il fatto, sostenendo che la pistola gli fosse scivolata dalla tasca del giaccone, e qualcuno l’avesse raccolta lasciando partire un colpo. Ipotesi confutata dai rilievi balistici.

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