Lo scenario che rischia di portarci verso una Guerra Mondiale e a un conflitto aperto fra Occidente e Russia si arricchisce ogni giorno di nuove tensioni e di nuove strategie. Se da una parte la Nato teme ormai apertamente un attacco da parte di Putin sui suoi territori, i Russi adottano nuove modalità d’azione. In questo caso stiamo parlando delle rotte scelte per far viaggiare le navi “da guerra”segrete” che trasportano armamenti e dotazioni militari. Si tratta di misure di sicurezza straordinarie da parte di Mosca per il trasferimento di equipaggiamenti bellici da scaricare al porto siriano di Taurus. Da lì, poi, le armi vengono smistate ai Paesi alleati in Africa e in Medio Oriente. Putin, visti i pericoli che corrono le navi nel Mar Nero, ha deciso di evitare il rischio di essere attaccato da droni marittimi o dai missili a lungo raggio ucraini. E ha scelto una nuova rotta che lambisce le coste italiane. (continua dopo la foto)
Questo anche se il viaggio delle navi si allunga di alcune settimane. Le merci “top secret” partono dal Mar Baltico e costeggiano la costa atlantica della Ue, per poi superare le colonne d’Ercole. I preziosissimi carghi non sono mai lasciati soli: anche quando passano dal Mediterraneo e vicino alle nostre coste, vengono infatti seguiti e protetti da una “scorta armata”, per evitare che qualcuno le possa attaccare. Va da sé che qualsiasi interferenza verrebbe considerata dai Russi come un atto di guerra. Le prime navi partite da San Pietroburgo e dirette verso l’Atlantico sono state la Ursa Major e la Sparta IV. Queste due grandi navi cargo, scortate dalla fregata Grigorovic, sono state più volte fotografate mentre scaricavano batterie contraeree e e altri armamenti nel porto siriano. (continua dopo la foto)
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Ora a viaggiare sulle nuove rotte sono alcune delle navi Russe da assalto anfibio più moderne. Si tratta di carghi adatti a trasportare carri armati, cingolati corazzati e cannoni semoventi. Il fatto che non siano adatte a trasferire container dimostra una sola cosa. Che questo continuo passaggio nei mari è il segno che il Cremlino sta giocando una partita globale. E che questa modalità d’azione non è collegata solo alla Guerra in Ucraina. Ma mira a conquistare posizioni strategiche in altri Paesi e in altri continenti. Non a caso, l’allerta della Nato per eventuali attacchi orchestrati verso altri Paesi oltre all’Ucraina è ai massimi livelli. E le truppe atlantiche dislocate in Polonia e Romania ne sono la testimonianza.
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