È in corso una vera e propria epidemia di tumori e di turbo-tumori, soprattutto tra i giovani. I numeri sono impressionanti, anche se si continua a far finta di niente. Ogni tanto viene pubblicato un nuovo studio per cercare di indagare le cause. Stavolta a finire nel mirino degli scienziati sono gli emulsionanti, gli ingredienti più usati dall’industria alimentare. Sono il segreto delle creme spalmabili, dei budini consistenti e saporiti, di salse, gelati e torte particolarmente delicati e cremosi. Gli emulsionanti sono additivi ormai essenziali per la produzione dei cosiddetti cibi ultraprocessati e industrializzati. I dati pubblicati dal più grande studio mai condotto sulla relazione fra assunzione di emulsionanti e rischio oncologico ora mette in guardia dall’assunzione di emulsionanti, vera e propria causa di cancro. Lo studio è francese, Nutri Santè, e segue le abitudini alimentari in maniera molto dettagliata, raccogliendo in alcune occasioni le informazioni su quanto assunto nelle 24 ore attraverso la scansione dei codici a barre degli alimenti. E cosa emerge? (Continua a leggere dopo la foto)
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Valeria Pala, epidemiologa all’Istituto Tumori di Milano, spiega a Repubblica i risultati di questo studio pubblicati su Plos One sulla possibile correlazione tra emulsionanti e tumori: “Lo studio riguarda 92mila persone, in stragrande maggioranza donne, seguite per circa 7 anni. In questo periodo sono stati registrati 2.604 casi di cancro, fra cui 750 tumori al seno, 322 alla prostata e 207 al colon retto. Incrociando questi dati con quelli del cibo contenente emulsionanti è risultato che un consumo alto di mono e digliceridi degli acidi grassi (E471) è collegato a un aumento del 15% di rischio di tutti i tipi di tumore, del 24% di quello di tumore al seno e del 46% di quello alla prostata. Un alto consumo di carragenine (E407) è invece associato a un aumento del 28% del rischio di sviluppare tumore al seno”. (Continua a leggere dopo la foto)
Per il rischio di sviluppare tumore mammario sono finiti sotto la lente anche gli acidi grassi (E471), le pectine (E440) e il carbonato di sodio (E500). Mettiamo i codici così da poterli rintracciare, eventualmente, nelle etichette prima di acquistare un prodotto. Dice Pala: “Si tratta di uno studio osservazionale e quindi non consente di creare una relazione causa-effetto, ma certo porta alla luce una considerazione che si immaginava già da tempo.” Gli emulsionanti sono infatti in grado di “scompaginare il rapporto fra le cellule intestinali”. Il cancro, sottolineano gli autori dello studio, “è una malattia multifattoriale ed è difficile puntare il dito su un solo fattore di rischio”. Però evitare di mangiare cibi ultraprocessati può di certo abbassare il rischio di malattie e cancro.
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