Sta scatenando un putiferio la norma approvata ieri dal Consiglio dei Ministri che introduce i test psicoattitudinali per chi vuole accedere in Magistratura. L’annuncio della novità, dato dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio in conferenza stampa, ha provocato una durissima reazione da parte dell’Associazione Nazionale dei Magistrati. Per accedere alla professione, sarà infatti necessario superare dei test psicoattitudinali. “Non è affatto una invasione di campo nei confronti della magistratura”, ha spiegato il ministro. “Tutta la procedura di questi test è affidata al Csm, e la valutazione finale è sempre rimessa alla commissione che decide sull’esito delle prove scritte e orali. Parlare di oltraggio all’indipendenza della magistratura è assolutamente improprio”. Nordio ha poi chiarito che “questa disciplina non si applica ai concorsi in atto, ma entrerà in vigore successivamente”. (continua dopo la foto)
La reazione dell’Anm non si è fatta attendere. Le toghe non l’hanno presa affatto bene, e minacciano proteste che potrebbero sfociare in uno sciopero. Il Presidente dell’Associazione delle toghe, Giuseppe Santalucia, ha usato parole sarcastiche per replicare al ministro. “Dobbiamo essere empatici, poco empatici, simpatici, antipatici? Chi stabilisce il modello di magistrato?”, ha chiesto. “Io non so a cosa mira il Governo, ma l’effetto che abbiamo oggi è soltanto il dileggio dell’ordine giudiziario, con battute, iperboli e vilipendio”. Ancora più feroce la reazione del Procuratore di Napoli Gratteri: “Se vogliamo fare i test per tutti i settori apicali della Pubblica Amministrazione”, ha detto il magistrato, “sono favorevole. Facciamoli anche per chi ha responsabilità di Governo e della cosa pubblica. Dato che ci troviamo”, ha aggiunto con una punta di veleno, “facciamo anche i narcotest e gli alcol test”. (continua dopo il video)
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I toni, dunque, solo molto accesi. Fra i critici, alcuni fanno notare che l’introduzione dei test psicoattitudinali era prevista anche nel Ddl presentato dal Governo Berlusconi nel 2005, precisamente dall’allora ministro Castelli. Ma fu poi ritirato per l’impossibilità di stabilire in cosa dovessero consistere le “prove d’esame”. In quell’occasione, un gruppo di 170 psichiatri e psicanalisti aveva scritto una lettera aperta in cui si affermava che “nessun tecnico saprebbe dare un giudizio predittivo sull’adeguatezza a svolgere il ruolo di Pm o di giudice”. In attesa di sapere se le toghe decideranno di indire uno sciopero contro la decisione del Governo, il Presidente di Anm Santalucia conclude dicendo che ciò che è stato “approvato dalla maggioranza” esprime solo “la voglia di mandare messaggi provocatori”, e che i magistrati devono “mantenere la razionalità e non cedere a risposte emotive”.
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