Neppure i grissini sfuggono alla scure, provvidenziale del sistema RASFF (Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi) del Ministero della Salute, che ha sancito con una nota il maxi-richiamo dal commercio di questo alimento leggerissimo e apparentemente innocuo. Invece, il “rischio microbiologico” è all’origine del provvedimento. In particolare, sarebbe stata individuata la presenza di allergene non dichiarato in etichetta. E sono ben sette le linee di prodotti oggetto del ritiro dagli scaffali dei supermercati. Si tratta di un provvedimento che, solitamente, viene proposto al fine di prevenire qualsiasi tipo di problema al consumatore finale, in quanto nel caso specifico mancherebbe l’avvertenza obbligatoria per legge. Il Regolamento UE numero 1169 del 2011, entrato in vigore il 13 dicembre 2014, infatti ha introdotto l’obbligo per produttori ed esercizi commerciali di segnalare, nei cibi, la presenza di sostanze che possono provocare allergie o intolleranze. “Il prodotto non deve essere consumato da soggetti allergici alla senape“, avverte il Ministero: era, infatti, la senape l’allergene non esplicitato correttamente sull’etichetta di questi grissini. “Si può anche rischiare uno shock anafilattico“, nei soggetti allergici, oltre a una intossicazione alimentare e altre spiacevolissime conseguenze, come comunica il dicastero della Salute. (Continua a leggere dopo la foto)
L’allergene non dichiarato
Vediamo, ora, quale marchio, quali prodotti e quali lotti sono stati richiamati. A rientrare nel richiamo pubblicato sul sito del Ministero sono i grissini biologici Opus, prodotti dall’omonima Opus APIS SAS di Arianna Convertini nello stabilimento di via Morelli 15 a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. I lotti ritirati sono tutti quelli con scadenza dal marzo 2024 al dicembre 2024, nonché i lotti con scadenza dal gennaio al marzo 2025. I prodotti sono venduti in dei vasi di vetro, del peso di 180 grammi, ma anche in altri formati, come la monoporzione di 25 grammi. Va da sé che, anche i soggetti non allergici, qualora abbiano acquistato uno di questi prodotti, è bene che non lo consumino e che lo restituiscano al punto vendita, in accordo con le raccomandazioni ministeriali. (Continua a leggere dopo la foto)
I sette lotti richiamati
Ecco le sette linee di prodotti ritirati dal commercio: sono il “Grissino al sesamo”, prodotto in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione dal 03/2024 fino al 03/2025; il “Grissino pomodoro e origano” in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione dal 03/2024 al 03/2025; il “Grissino burro fumé” in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025; il “Grissino noce moscata e miele di castagno”, in vasi di vetro da 180 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025; il “Grissino zafferano e papavero”, in vasi di vetro da 180 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025; “Il Grissino burro fumé”, in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025; Il “Grissino rosmarino”, in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025; il “Grissino zenzero e curcuma”, in vasi di vetro da 180 grammi e monoporzioni da 25 grammi con tutti i termini minimi di conservazione da 03/2024 fino a 03/2025.
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