Vai al contenuto
Home » “Ricco senza sforzo!” La truffa che spopola sui social. Di che si tratta e perché ci cascano in tanti(VIDEO)

“Ricco senza sforzo!” La truffa che spopola sui social. Di che si tratta e perché ci cascano in tanti(VIDEO)

Guadagni “facili”, investimenti “sicuri”, oppure “diventerai ricco”: sono i classici slogan delle società di marketing mutilivello, secondo uno schema tipico. Si potrebbe inquadrare la notizia di cui stiamo per scrivere in termini finanziari, oppure giudiziari, ma preferiamo dapprima approcciarci al tema dal punto di vista “umano”, partendo dalla fragilità e dalla ingenuità che sono proprie dell’età più giovane: sono i ragazzi le principali vittime di una vera e propria truffa – è questo il termine – che viaggia sui social network, e particolarmente su TikTok, la controversa piattaforma che è nata in Cina per poi diffondersi in tutto il mondo. È finito sotto inchiesta Lyoness, l’ingannevole sistema di business che spopolava su TikTok, e che ha prosciugato più di un conto, e che è diventato virale su tutti i social network, incoraggiando tantissimi giovani a farne parte. Sicché apprendiamo che spopola sui social un team detto “CashFlow SetUP“, un gruppo di micro influencer che usa i brevi video per diffondere il verbo della “libertà finanziaria”, mostrando uno stile di vita dal tenore altissimo e altre manifestazioni fittizie di un certo benessere economico. Il punto, tuttavia, non è neppure questo: una inchiesta “sotto copertura” del sito d’informazione Fanpage ha svelato come in realtà costoro operino per conto di Lyconet, una società di marketing dietro la quale c’è Lyoness, una società di marketing nata nel 2003 in Austria e ad oggi attiva in oltre cinquanta Paesi. Una comunità commerciale composta da oltre 15 milioni di membri. (Continua a leggere dopo il VIDEO)

Come funziona la truffa multilevel

Ecco come funziona la truffa: è tutto basato sul “cashback”, cioè il vantaggio di ricevere un rimborso tramite acquisti. Ciò avviene su una piattaforma (myWorld) che – come dichiarato a Fanpage dal consulente e divulgatore Antonio Russo – “è perfettamente legale”, per quanto ingannevole. Il nodo del progetto sta nel trasformare ogni cliente in un venditore, attirare sempre più persone, pertanto Lyconet proponeva che ogni cliente del servizio cashback, acquistando un pacchetto di buoni sconto, potesse trasformarsi in un promoter che guadagna portando nuovi affiliati. Per farlo è necessario anticipare dei soldi (una ex marketer ha parlato di circa 2.500 euro) sconto, potesse trasformarsi in un promoter che guadagna portando nuovi affiliati. Per farlo è necessario anticipare dei soldi (una ex marketer ha parlato di circa 2.500 euro). L’obiettivo? Riuscire a scalare il più velocemente possibile la piramide della società. In Italia, invece, Lyoness è stata oggetto di una procedura da parte dell’Agenzia della concorrenza e del mercato. Nel 2018, l’Agcom ha già accertato la scorrettezza del sistema di promozione utilizzato dalla società Lyoness Italia S.r.l. per diffondere fra i consumatori una formula di acquisto di beni con cashback, proprio perché integra un sistema dalle caratteristiche piramidali, fattispecie annoverata dal Codice del consumo tra le pratiche commerciali in ogni caso ingannevoli. Per questo l’Antitrust ha imposto alla società il pagamento di una sanzione di 3,2 milioni di euro. Inoltre, il 24 ottobre 2023 Lyoness Italia s.r.l. ha comunicato che è stata aperta la procedura di fallimento per Lyoness International AG e Lyoness Europe AG, entrambe con sede a Buchs, in Svizzera. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: una immagine di una convention di Lyconet

La giornalista infiltrata

Ecco, dunque, che una giornalista di Fanpage è entrata in contatto con il leader del gruppo, Mihail Mirzac, fingendosi interessata al progetto. Mirzac spiega che il loro modello di business si fonda sul cashback, ovvero il vantaggio di ricevere un rimborso in base agli acquisti. Più si spende, più si risparmia. “Puoi offrire la possibilità di risparmiare, questo è il tuo lavoro”, ha spiegato Mirzac. Suggerendo alle persone di scaricare l’app di myWorld e invitandole a spendere per avere il cashback, il marketer ottiene l’1% sulle spese. “È un modello di business, il nostro, win win win, perché vincono tutti: i clienti, i marketer, le aziende”, aggiunge Mirzac. Ma il lavoro del marketer non si ferma qui: “Le persone ti chiederanno di passare alla parte business, per poter fare quello che fai tu, e allora tu guadagnerai il 5% sui loro guadagni”. Si tratterebbe quindi di un’entrata automatica progressiva passiva, come la definiscono per fare colpo. I guadagni arrivano dalla “linea” che si crea sotto il marketer: più frutta la catena di clienti-marketer, più si sale di livello nella piramide di Lyconet. I livelli in tutto sono otto. (Continua a leggere dopo la foto)

Chi ci guadagna (davvero)

Guadagna, in realtà, il solo vertice della piramide. Taluni racconti sembrano quelli degli ex adepti di una setta: ai marketer veniva anche suggerito di allontanarsi dalla famiglia e dagli affetti più cari. Estrapoliamo per brevità alcune testimonianze: “Ho investito 10mila euro in tutto”; “Proponevano delle entrate mensili senza fare assolutamente niente. Mi vedevano più come il portafogli della situazione”; “Veniva mostrato tutto come un giardino dell’Eden, una vita di guadagni senza troppi sforzi eccessivi. Ci sono caduto con tutte le scarpe”. Negli ultimi anni, inoltre, sono stati spinti anche a investire nelle azioni, annunciando che presto sarebbe iniziata la quotazione in borsa: “Nei 99 euro del pacchetto mensile sono comprese anche delle azioni che frutteranno quando l’azienda debutterà in borsa il prossimo luglio”, spiega alla giornalista infiltrata di Fanpage un giovane marketer. Ma la quotazione in borsa non è mai avvenuta.

Potrebbe interessarti anche: Drammatica escalation verso la Guerra Mondiale: spiegateci perché. Non si può più tacere, è l’ora della verità

Tag: