Ok, molte coppie si lasciano al giorno d’oggi. E’ una specie di epidemia. Ma si può essere “costretti” a divorziare per il bizzarro errore di un avvocato e poi, successivamente, anche per imposizione di un giudice? Sembra assurdo, ma è ciò che è successo di recente a una coppia londinese. Il divorzio, si sa, è quasi sempre una questione complessa e dolorosa per chi si trova ad affrontarlo. Ed è una sicura fonte di lucro per i team di avvocati che se ne occupano. Alcuni sono bravissimi e sensibili, altri un po’ meno. Alcuni sono conosciuti e apprezzati pubblicamente, altri operano – per scelta o per obbligo – lontani dalle luci dei riflettori. Ma quanto accaduto in Inghilterra a una coppia londinese è davvero surreale. Anche perché i due si erano rivolti a uno degli studi più conosciuti di Londra, lo Studio Vardag – la cui proprietaria Ayesha Vardag non a caso è definita “la diva del divorzio” – perché si occupasse della loro pratica. (continua dopo la foto)
Non è mai semplice discernere le situazioni in questi casi, ma è certo che i signori Williams (nome di fantasia) non si erano ancora decisi a lasciarsi definitivamente, forse per la necessità di sistemare questioni finanziarie. O forse perché era stata la moglie a rivolgersi ad Ayesha Vardag, mentre il marito quel divorzio non lo voleva. In ogni caso, la questione ha preso una direzione imprevedibile quando un membro dello staff dello Studio, mentre istruiva la loro pratica, ha schiacciato il bottone sbagliato sul suo computer. Probabilmente perché in quel momento si stava occupando anche della pratica di divorzio definitivo di un’altra coppia. Solo che l’errore ha causato conseguenze catastrofiche: in pratica i signori Williams, a causa della velocità con cui queste pratiche vengono evase nel Regno Unito, 21 minuti dopo l’errore erano ufficialmente divorziati in modo definitivo. Peraltro, senza saperlo. (continua dopo la foto)
Allo Studio Vartag se ne sono accorti solo due giorni dopo e hanno chiesto all’Alta Corte di revocare la procedura, in quanto era stata avviata per sbaglio. E qui è iniziata la seconda parte di questa vicenda, surreale quasi quanto la prima. Nonostante la stessa moglie avesse chiesto che la procedura di divorzio fosse annullata, il giudice ha deciso diversamente. Facendo leva sul fatto che la procedura di divorzio definitivo è una faccenda seria e che, una volta partita, dev’essere portata avanti fino in fondo. Una posizione discutibile che è stata contestata dagli stessi avvocati, i quali affermano che “nessuno può o deve decidere che due persone divorzino senza il loro consenso. E se ciò avviene per errore, è bene che i Tribunali di fronte alla loro testimonianza provvedano ad annullare le pratiche istituite per errore”. Insomma, alla fine di tutto questo strano giro i coniugi Williams si sono trovato costretti a divorziare prima da uno sbaglio dell’avvocato a cui la moglie si era rivolta, poi da un giudice che non sembra spiccare per sensibilità, come hanno fatto notare anche dallo studio Vartag.