Sta facendo molto discutere la denuncia lanciata da Cinzia Tamburini, la mamma di u ragazzo da poco sedicenne che sta cercando per lui, senza successo, un lavoro stagionale a Rimini. Il ragazzo è uno studente del secondo anno di un liceo scientifico di Rimini. “Il lavoro stagionale, estivo, può essere una scuola di vita, un’occasione per mettersi in gioco”, spiega al Corriere la donna. “Ma c’è un cavillo che nei fatti sta tagliando fuori da questa opportunità non pochi ragazzi, specie minorenni”. Trovare un posto di lavoro per la stagione estiva sta diventando un’impresa persino in Riviera, persino a Rimini. Contrariamente alla vulgata che vuole tutti i ragazzi sfaticati, sono invece tanti quelli che vorrebbero metter via qualche soldo con un lavoretto stagionale. “Già dall’inizio dell’anno abbiamo cominciato a guardarci intorno, in particolare tra bar, gelaterie, attività legate al turismo e alla ristorazione – ha spiegato la mamma –, ma tutti al momento ci hanno detto avere le mani legate“. Qual è il motivo? (Continua a leggere dopo la foto)
“In molti casi non hanno dato l’opportunità nemmeno di un colloquio per non creare false speranze, nella consapevolezza che un contratto non ci sarebbe potuto essere“, spiega Cinzia Tamburini. Il contratto di apprendistato di primo livello “ha lo scopo di affiancare, alla formazione professionale svolta dagli istituti, la formazione effettuata in azienda, un percorso duale quindi, ai fini del conseguimento della qualifica o diploma professionale, del diploma di istruzione secondaria e del certificato di specializzazione tecnica superiore”, si legge in una nota, dunque non vi è una preclusione esplicita dai contratti
di apprendistato nei confronti di alcuni percorsi di studio; tuttavia, nei fatti è così. Lo stesso ispettorato evidenzia la “necessaria correlazione tra standard formativi e professionali”. Nella sostanza, dato che il figlio della donna fa il liceo, per lui non può esserci un contratto di apprendistato.